venerdì 23 aprile 2010

manuali.


E' uscito un libro, un manuale sui vini “naturali” che non intende esaltare a priori qualsiasi manifestazione di “naturalità” del vino. Cerca invece di fornire strumenti e fare chiarezza, di definire il contesto dei vini “naturali” indicando un percorso di degustazione di aziende e vini consigliati e riportando i Manifesti delle varie associazioni presenti sul territorio nazionale. Il volume s'intitola VINI NATURALI D'ITALIA – Manuale del Bere Sano, Edizioni Estemporanee, ed è il primo di una serie di quattro dedicati a tutte le regioni d'Italia (il primo volume si limita a cinque regioni del Centro).
L'autore è Giovanni Bietti, che collabora con l'Espresso per I VINI D'ITALIA, e che nasce come musicista (pianista, per la cronaca) e compositore. Ecco, quest'ultimo è un aspetto che mi ha incuriosito al momento dell'acquisto, facendomi coltivare la speranza di trovarmi di fronte ad un approccio trasversale, ad una serena laicità di sguardo, ad un ricorso minimo a livori, preconcetti e luoghi comuni che, nel campo d'indagine in questione, abbondano in un senso e nell'altro. Terminata la lettura posso dire che la speranza ha trovato conferma in molte pagine del volume, nel complesso di parte, ma critico, come in quelle che portano Bietti a ricordarci, ad esempio, come naturale non sia sempre sinonimo di buono, ma come in molti casi sia sinonimo di più sano, più digeribile e di maggior valore alimentare e già per questa semplice ragione possa valere la pena di ricercare un vino "naturale". E come, oltre a molti eccellenti vini “naturali”, ve ne siano parecchi difficili da bere al pari della maggior parte dei vini industriali. E' una lettura interessante che, insieme a un intelligente testo di Maurizio Gily (che linko qui), può fornire ulteriori, utili strumenti per un approccio critico e laico ai vini “naturali”.

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giovedì 15 aprile 2010

gut.


Torna, è la quinta edizione, il Gutturnio Festival a Carpaneto, il 24 e 25 aprile. Da un paio di anni questa manifestazione (che è ormai un punto di riferimento importante per il vino piacentino) ha scelto di virare verso il Gutturnio frizzante, cioè, per capirci, di rispondere “frizzante” alla domanda “quale Gutturnio?”. E' vero, c'è Gutturnio frizzante e Gutturnio frizzante, rifermentato in bottiglia o in autoclave, snello e slanciato quasi come un Lambrusco, o potente e muscoloso, però, almeno, qualcuno prova a indicare una direzione. Quest'anno poi verrà presentata una scheda di degustazione, ideata da Giancarlo Grassi, discussa insieme alla Commissione di degustazione del Gut, e pensata appositamente per la tipologia frizzante del Gutturnio. Una scheda personalizzata, insomma, per cercare di valutare al meglio le caratteristiche del vino, per provare a fare un po' di chiarezza e tentare di creare dei confini che non sviliscano le differenze espressive che i diversi territori e le diverse interpretazioni possono e devono dare. A breve la pubblicazione della scheda definitiva.


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domenica 4 aprile 2010

un'altra guida!


In anteprima nazionale viene presentata al Vinitaly, venerdì 9 aprile alle ore 16 (Sala Vivaldi-Palaexpo-Veronafiere) la nuova guida ai vini italiani di Slow Food Editore.
La guida, che uscirà a ottobre, si presenta come una novità nel panorama delle guide enologiche per concezione ed elaborazione.
Roberto Burdese, presidente Slow Food Italia, Marco Bolasco, direttore Slow Food Editore, e i curatori Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni parleranno dei concetti di fondo che stanno alla base del volume, declinabili in tre semplici parole chiave: uomini, vigne, vini.
• Uomini: 2000 cantine visitate alla scoperta dei volti, delle storie, del lavoro dei produttori. Una fotografia fatta sul campo per trasmettere ai lettori l’istantanea dell’attuale mondo vitivinicolo.
• Vigne: più di 2000 vigneti visitati (unica guida in Italia a utilizzare questa metodologia) per comunicare il valore della terra. Non esiste comunicazione del reale senza averlo osservato e sperimentato.
• Vini: 20 000 vini assaggiati per 10 000 inseriti in guida, raccontati in modo semplice, diretto, puntuale, preciso. Fatto importante, proprio per discostarsi dal format classico delle guide di settore, non si farà ricorso a punteggi per la valutazione dei vini, ma giudizi (ci saranno, ci saranno i giudizi) ragionati che danno la possibilità di far conoscere meglio e più approfonditamente le diverse produzioni.
Alla realizzazione della guida parteciperanno circa 150 collaboratori che hanno sostenuto corsi propedeutici alle visite in cantina con agronomi, enologi e consulenti. Al panel di valutazione si è aggiunto un team di “ospiti” costituito da giornalisti, blogger del settore e accreditati sommelier.


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