giovedì 29 ottobre 2009

simposi.


vigneti in Mosella

Una segnalazione in attesa di tornare (presto, promesso) su discussioni relative ai vini del territorio.
Venerdì 13 novembre 2009 si terrà all'Università Cattolica di Piacenza il II Simposio Internazionale Vino e Territorio a tema “Innovation in wine regions and local development” organizzato da Spinner in collaborazione con il master VI.TE. (Marketing del Vino e del Territorio).
Il simposio - in lingua inglese, con servizio di traduzione - approfondirà le forme innovative per lo sviluppo integrato di aree a vocazione vitivinicola che interessano vari contesti (economico, culturale, sociale, ambientale e turistico), per individuare gli obiettivi, le strategie e le azioni da adottare per uno sviluppo sostenibile di un’area a vocazione enogastronomica.
Le aree vitivinicole europee a confronto saranno: Champagne, Rioja, Tokaj-Hegyalja, Mosel-Saar-Ruwer (da appassionato di Riesling Renano sottolineo che per quest'area interverrà Ernst Loosen) e Baden-Württemberg, Colli Piacentini e Romagna.
Sono previsti, per ciascuna area vitivinicola, interventi di accademici (Reims Management School, Universidad Comercial de Deusto, Reutlingen University, Szent István University tra le università europee), amministratori pubblici, strade del vino (La Ruta del vino Rioja Alta), associazioni e consorzi di tutela (Mosaico piacentino e Convito di Romagna), esperti di marketing del vino (Champagne wine marketing). A breve il programma completo all'indirizzo www.unicatt.it/master/vite


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giovedì 1 ottobre 2009

cinque bottiglie 2010.



Visto che siamo in argomento Guide...oggi è stato reso noto l'elenco dei vini che hanno ottenuto la valutazione di "cinque bottiglie", cioè almeno 18/20 sulla Guida 2010 dell'Espresso. E finalmente quest'anno compare anche un vino piacentino, che tanto per cambiare è dolce. Si tratta del Vin Santo di Vigoleno 99 di Lusignani (18,5/20 il punteggio ottenuto). Quindi, in attesa di commentare anche gli altri risultati appena saranno resi noti (punteggi importanti anche per il Passito 07 del Negrese, per il Vin Santo 99 di Barattieri e il Passito 07 di Lusenti), complimenti a Marco e al padre Emilio che ottengono un meritato riconoscimento. Speriamo serva a far conoscere il vino e la zona tutta e soprattutto a dare impulsi ai produttori del Vin Santo che in genere non brillano per "acume tattico" e spirito di iniziativa.

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trebicchieri 2010.



Vabbè dai, anche se non è ufficiale, ormai si sa da tempo che anche quest’anno alcuni vini piacentini (due) hanno ottenuto gli ambiti “trebicchieri” della Guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. E allora parliamone. Intanto, sì, la Guida da ora è solo del Gambero Rosso, dopo il divorzio da SlowFood (che in attesa di dar vita alla nuova Guida prevista per l’anno prossimo, nel complesso e ambizioso progetto di rilancio delle proprie attività vinose ha inaugurato www.slowine.it). Dunque le commissioni di degustazione sono cambiate in alcune regioni, come l’Emilia Romagna, dove il nuovo responsabile è Giorgio Melandri, che già faceva parte della precedente commissione. Via Fabio Giavedoni (il precedente responsabile regionale), via Massimo Volpari, via il sottoscritto, via altri. Che qualcosa sia cambiato lo si nota dai due vini premiati, da uno in particolare.

Non tanto il Vin Santo ‘99 di Barattieri (al terzo “trebicchieri”), che purtroppo non ho ancora avuto la fortuna di assaggiare e che peraltro pare abbia vinto meritatamente il premio di Vino Dolce dell’Anno in precedenza già sfiorato, quanto la Macchiona 2005 della Stoppa, un classico dei Colli Piacentini, a base barbera-croatina (dunque il primo “Gutturnio”, volendo, ad ottenere il premio) che dalla precedente commissione era sempre stato penalizzato. “Solo” in finale invece un vino che avrebbe meritato i “trebicchieri”, ovvero il Malvasia Passito 07 del Negrese. Comunque. Dopo aver segnalato l’ennesimo successo del Vin Santo di Barattieri, due parole sul premio alla Macchiona. Fa piacere per l’azienda, per la serietà e il coraggio che Elena e Giulio mostrano di continuo, non so se possa invece oggi la Macchiona rappresentare al meglio ciò che i Colli Piacentini sono in grado di esprimere con la barbera e la croatina. Perché premiare un vino dove il territorio viene in parte soffocato da puzze e riduzioni? Deve essere per forza questo il nostro biglietto da visita? E’ questa la strada da seguire per i produttori locali? Si può essere puliti e giusti anche senza difetti enologici evidenti, cioè facendo vini buoni. Perché non premiare allora un Gutturnio frizzante (quest’anno la Guida ha peraltro definitivamente sdoganato il Lambrusco con due “trebicchieri”) come portabandiera piacentino?

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